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Scommesse, avv. Scarano ad Agimeg: “Per la Cassazione sono discriminatorie le misure che vietino, ostacolino o rendano meno allettante imprenditorialmente la partecipazione ad un bando. Ma la sentenza non si applica a tutti gli operatori paralleli”

Anche la Cassazione torna a occuparsi della clausola sulla cessione gratuita della rete dopo la sentenza Laezza della Corte di Giustizia. Lo fa decidendo su un semplice sequestro, in questa sede – come ricordano gli stessi giudici – dovrebbe limitarsi a verificare se i giudici di merito abbiano commesso violazioni di legge,

ma nonostante questo la sentenza è molto articolata, e analizza nei dettagli la pronuncia della Corte di Giustizia. Agimeg ha ripercorso questa sentenza con l’avvocato Vincenzo Scarano, legale di Bet1128, che ha assistito il ctd al centro della vicenda.


La Cassazione ricorda la differenza – fatta dai colleghi comunitari – tra i casi di revoca e decadenza (in cui la clausola sarebbe giustificata) e quello della scadenza naturale (in cui e’ illegittima). Ma poi non fa propria questa distinzione. Insomma, quella clausola è illegittima sempre?


Certo doveva essere così perché in questo caso specifico la Suprema Corte risulta essere il Giudice del rinvio, ossia quello delegato, per il caso di specie, dalla norma ed investito dalla sentenza della Corte di Giustizia Europea alla valutazione dell’applicazione della restrizione della disposizione nazionale rispetto al conseguimento dell’obiettivo perseguito dalla stessa. Infatti proprio in ottemperanza a quanto disposto dall’ordinanza Gaiti ed altre e dopo aver analiticamente valutato la copiosa memoria difensiva e quindi la singola e peculiare posizione giuridica dell’operatore maltese CENTURIONBET LTD.-BET1128 ha ritenuto il carattere discriminatorio del bando così come risultante dall’art.25 dello schema di convenzione, tale da confermare la motivazione stessa resa dal Tribunale del Riesame di Milano in merito alla carenza del “fumus” del reato contestato. In sintesi la Suprema Corte conclude ritenendo fondate le ragioni discriminatorie in seno alla mia cliente, così come confutate dalla Corte di Giustizia in modo pressocchè radicale, rigettando ogni doglianza avanzata dalla Procura di Milano in merito alla scelta di Centurionbet LTD-BET 1128 di non partecipare alla gara per motivi esclusivamente imprenditoriali. Al contrario si evidenzia che ”devono considerarsi restrizioni della libertà di stabilimento e/o della libera prestazione di servizi tutte le misure che vietino, ostacolino o rendano meno allettante l’esercizio delle libertà garantite dagli artt.49 e 56 TFUE”.


Possiamo dire definitivamente che quella parte del bando Monti era illegittima in qualunque caso?


La sentenza è certamente importante per la mia assistita ma non potrà de plano applicarsi ad altri operatori, che dovranno dimostrare di trovarsi nelle medesime situazioni giuridiche della BET 1128, in ottemperanza proprio a quanto stabilito dalla stessa CGE sul punto. Infine la Corte fa propria anche l’osservazione circa la mancanza del requisito di proporzionalità dell’applicazione della clausola sulla cessione forzata per scadenza del termine finale applicandolo nel caso specifico proprio alla BET 1128.


La sentenza Laezza come sta influenzando le sentenze dei giudici di merito? E invece, quali parti della sentenza della Cassazione avranno maggior peso per gli altri giudici italiani chiamati a dirimere questioni simili?


La sentenza Laezza, l’ordinanza Gaiti ed altre (proprio per il caso di Centurionbet LTD.-BET 1128) stanno trovando molta attenzione da parte dei singoli Tribunali e Procure (seppure siano trascorsi pochi giorni), infatti segnalo proprio i provvedimenti di assoluzione appena emessi dal Tribunale di Milano, Crotone, Agrigento e proprio oggi di Napoli che proprio in funzione di Giudici del Rinvio hanno ritenuto di assolvere i titolari dei CTD con la formula più ampia. Inoltre, con un pizzico di soddisfazione professionale, vi informo che la Procura della Repubblica di Bergamo ha provveduto a dissequestrare il CTD del sig. Gaiti, in applicazione a quanto disposto con omonima ordinanza emessa dalla CGE in data 07/04/2016.


La sentenza è piuttosto particolare, la Cassazione – chiamata a decidere su un semplice sequestro – doveva semplicemente verificare se la pronuncia del Tribunale del Riesame fosse sufficientemente motivata o meno. E invece è andata a fondo nella questione. Come mai tanto zelo? Dipende dal fatto che anche la stessa Cassazione – tra i tanti giudici italiani che lo avevano fatto – aveva rimesso alla CGE la questione della clausola sulla cessione gratuita?


No o meglio anche, ritengo abbia voluto necessariamente esprimersi sui nuovi provvedimenti della CGE, anche perché si è manifestata la prima occasione. Infatti ho notato che ha esaminato con profonda attenzione le corpose memorie difensive analizzando il peculiare caso di Centurionbet-BET1128 in relazione ai motivi che hanno indotto la società a non partecipare al bando (pur avendone manifestato interesse) con riguardo alla sicura perdita economica senza alcuna contropartita e per mera scadenza della concessione ed anche quello del sig. De Bernardin, titolare del CTD, facendo proprie le considerazioni già svolte dal Tribunale del Riesame di Milano. Orbene ritengo che questa prima importante sentenza applicativa della Suprema Corte sia la testimonianza di quanto le scelte aziendali della BET 1128 siano state sofferte in occasione del Bando Monti 2012 e purtroppo ancora una volta di quanto il legislatore non si compenetri nelle valutazioni di un’azienda che tutto avrebbe voluto eccetto che attivare complessi ed onerosi contenziosi per arrivare all’accertamento della verità e ossia di essere stata esclusa dal circuito autorizzato per altri anni. Spero che per i prossimi imminenti bandi non vengano fatte scelte insensate, in quanto è ferma intenzione della mia assistita di parteciparvi ed avere un ruolo determinante nel settore delle scommesse. es/AGIMEG

Articolo pubblicato su scommettitore.wordpress.com

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